Mal di schiena da restringimento arterioso: una notte senza dolori

Quasi nessuno viene risparmiato dal mal di schiena. Il più delle volte, si tratta di dolori innocui che spariscono spontaneamente dopo pochi giorni. Se però si dovessero protrarre per un periodo prolungato, si dovrebbe consultare uno specialista. Oltre a cause muscolari e nervose, i dolori alla schiena possono essere anche dovuti a restringimenti vascolari.

Team editoriale Hirslanden

16. Dicembre 2025

Illustrazione di un coagulo di sangue che blocca un vaso sanguigno, con accumulo di globuli rossi e flusso sanguigno attraverso il vaso.
Le arterie ristrette possono causare mal di schiena: una diagnosi corretta spesso porta sollievo dal dolore già durante la notte. (Immagine: Adobe Stock)

Margrit W. soffriva per molti anni di mal di schiena. "Tutto era cominciato in modo relativamente lento. Il mio lavoro di impiegata di banca è piuttosto sedentario e devo ammettere che anche nel tempo libero faccio poco sport. Quando cominciai ad accusare dolori nell'area lombare, pensavo perciò che fossero di natura muscolare", riferisce Margrit W. Per potenziare la muscolatura del tronco, la oggi 58enne inizio quindi a fare Nordic Walking e nuoto. "I dolori però non diminuirono, anzi addirittura peggiorarono. Soprattutto durante l'attività sportiva, la parte inferiore della schiena, i fianchi e le cosce mi facevano così male che spesso dovevo ricorrere ad antidolorifici e alla fine trovavo sempre meno la motivazione per fare allenamento", continua. Allora non avrebbe mai pensato che i suoi problemi di ipertensione e colesterolemia elevata potessero essere correlati al suo mal di schiena.

Dolori da restringimenti vascolari 
Il mal di schiena può essere causato da restringimenti delle arterie. Spesso i dolori si manifestano sotto sforzo, ad esempio mentre si cammina, e vengono mal interpretati come dolori al dorso o all'anca. Ne consegue che la persona interessata finisce per dover sopportare a lungo questi sintomi prima che se ne scopra la vera causa e vi si possa porre rimedio in modo duraturo. Era andata così anche per Margrit W.: "Per me un periodo veramente molto gravoso, sul piano sia fisico che psichico. Per alleviare i dolori, il medico di famiglia mi prescrisse inizialmente delle sedute di fisioterapia. All'inizio, avevo riposto tutte le speranze in questo trattamento che però non portò a nessun miglioramento. Il medico mi fece quindi un'impegnativa per uno specialista il quale mi consigliò un'infiltrazione che effettivamente riuscì ad alleviare il dolore dandomi speranza. Ma tre mesi dopo il dolore ritornò, e si dovette ricominciare tutto da capo".

"Le ostruzioni arteriose possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo e quindi anche nel bacino. Di solito, si vengono a creare sotto l'effetto dei fattori di rischio cardiovascolari classici, come fumo, ipertensione, diabete mellito e colesterolo alto. In presenza di questi fattori o se il paziente riferisce di dolori, oltre che alla schiena e ai glutei, anche alle cosce o ai polpacci, la probabilità di una problematica di tipo vascolare è maggiore".

Collaborazione interdisciplinare fondamentale per la diagnosi 
L'assenza di dolore a lungo termine le sembrava allora un traguardo irraggiungibile, fino al momento in cui si presentò al centro specializzato in terapia del dolore e in problematiche riguardanti la colonna vertebrale della clinica Hirslanden di Aarau. Margrit W. fu visitata dai medici specialisti e, previa consultazione del suo medico di famiglia, rinviata al centro di medicina vascolare Altopiano. "Oggi sappiamo che dorsalgie da sforzo possono essere causate anche da ostruzioni arteriose", spiega l'angiologo Prof. Dr. med. Nicolas Diehm del centro di medicina vascolare Altopiano. "Se i colleghi del centro Hirslanden ci rinviano un paziente con dorsalgia cronica, come nel caso di Margrit W., accertiamo le cause dei dolori misurando la pressione arteriosa delle gambe e mediante un esame ecografico. Spesso è richiesta anche una tomografia assiale computerizzata delle arterie iliache interne, dal momento che l'ecografia non ne permette una valutazione sufficiente", continua a riferire il professor Diehm.

Gli esami confermarono quanto supposto dai medici. A Margrit W. fu diagnosticato un restringimento vascolare nell'area di un'arteria iliaca interna responsabile dell'irrorazione sanguigna dei glutei. "Le ostruzioni arteriose possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo e quindi anche nel bacino", constata il professor Diehm. "Di solito, si vengono a creare sotto l'effetto dei fattori di rischio cardiovascolari classici, come fumo, ipertensione, diabete mellito e colesterolo alto. In presenza di questi fattori o se il paziente riferisce di dolori, oltre che alla schiena e ai glutei, anche alle cosce o ai polpacci, la probabilità di una problematica di tipo vascolare è maggiore". Nel caso di Margrit W., furono l'ipertensione e il colesterolo alto a fornire allo specialista un primo indizio di un restringimento arterioso.

Una notte senza dolori 
Con una diagnosi di ostruzioni arteriose nel bacino, l'angiologo procede a un intervento minimamente invasivo in cui, servendosi di un catetere con palloncino, impianta uno stent nel vaso interessato. In questi casi, il paziente può lasciare la clinica l'indomani stesso. Margrit W. ricorda il giorno dopo l'intervento: "Il dolore era sparito di colpo. Non mi pareva vero che, dopo anni di dolori, dal giorno alla notte potessi tornare a muovermi senza provare dolore". Prof. Diehm spiega: "Effettivamente i dolori spariscono già poco dopo l'intervento e la probabilità che torni ad essere necessario l'impianto di un nuovo stent è bassa".

Adesso, Margrit W. può tornare a gestire le sue giornate senza dolori. Ripensandoci, l'unica cosa che rimpiange è di non essersi rivolta già prima al centro Hirslanden e al centro di medicina vascolare Altopiano. Ora, ha ripreso a fare Nordic Walking e sta attenta a condurre un'alimentazione sana per contrastare l'arteriosclerosi e restare in forma a lungo.