App sanitarie su prescrizione: un modello per la Svizzera?
Le applicazioni digitali per la salute (acronimo tedesco: DiGA) supportano i pazienti nel trattamento delle malattie o nel compensare le disabilità. Da quattro anni, questi prodotti medici digitali sono disponibili in Germania tramite prescrizione medica. Quali conclusioni ha tratto la Germania dall’inclusione delle DiGA nell’elenco dei servizi coperti dalle casse malattia statali? E possiamo imparare qualcosa per la Svizzera?
Nel 2020, la prima applicazione digitale per la salute è stata inserita nel catalogo delle prestazioni delle casse malattia obbligatorie. La Germania ha quindi assunto un ruolo di pioniere a livello internazionale nella remunerazione delle DiGA. Il registro DiGA tedesco è stato continuamente ampliato da allora e ora comprende 64 DiGA (a partire da luglio 2024). Le aree di applicazione coperte vanno dalla fisioterapia e psicoterapia all’oncologia. La più utilizzata (a partire da settembre 2023) è la DiGA zanadio, che aiuta i pazienti a ridurre il peso a lungo termine modificando le loro abitudini alimentari e di esercizio.
Un bilancio intermedio dalla Germania e i miei spunti sulla grande sfida dell’integrazione delle DiGA nel processo di assistenza sanitaria:
Bilancio intermedio cautamente positivo dalla Germania
Il bilancio intermedio dopo quattro anni è cautamente positivo: questo è il modo in cui il Gruppo di specialisti “Digital Health” della Società tedesca di informatica (Gesellschaft für Informatik e.V.) parla di “comprovati benefici per l’assistenza sanitaria”, ma descrive le DIGA anche come un “prodotto di nicchia”. Il numero di prescrizioni è aumentato costantemente dal 2020, anche se ben al di sotto delle aspettative iniziali. A settembre 2023, le DiGA sono state utilizzate circa 374.000 volte.
Le persone con assicurazione sanitaria obbligatoria possono ottenere le DiGA in due modi: è possibile farsi prescrivere una DiGA da un medico o, in alternativa, rivolgersi direttamente alla propria assicurazione sanitaria. Il fatto che la stragrande maggioranza delle DiGA (89%) sia prescritta dai medici sottolinea, a mio avviso, il ruolo importante della professione medica nell’ulteriore diffusione dei DiGA.
I dati sfatano anche il mito che solo i pazienti più giovani utilizzino le app per la salute: L’utilizzo maggiore si osserva nelle fasce di età comprese tra i 50 e i 60 anni, ma le DiGA sono utilizzate anche nelle fasce di età comprese tra i 60 e i 70 anni.
Infine, ma non meno importante, l’analisi costi-benefici rimane un punto di discussione importante quando si parla delle DiGA. Uno sguardo alla spesa per le prestazioni rivela che 113 milioni di euro sono stati sostenuti dai fondi di assicurazione sanitaria nel periodo compreso tra settembre 2020 e settembre 2023. L’associazione federale dei fondi di assicurazione sanitaria (GKV-Spitzenverband der gesetzlichen Kranken- und Pflegekassen) in Germania critica il fatto che le casse malattia devono coprire i costi delle DiGA di cui non è ancora stata dimostrata l’utilità e che le ayiende siano autorizzate a fissare prezzi arbitrariamente alti nel primo anno. Un approccio che andrebbe sicuramente esaminato più da vicino per la Svizzera.
La sfida dell’“integrazione nei processi di cura”
Su ogni nuovo percorso si incontrano ostacoli e altre sfide. Nel caso delle DiGA, la “integrazione nei processi di assistenza sanitaria” si rivela centrale ma, allo stesso tempo, complessa. L’associazione federale dei fondi di assicurazione sanitaria (GKV-Spitzenverband) rileva che le DiGA sono “poco integrate nei percorsi di assistenza esistenti”.
Da un lato, ciò è dovuto alla limitata interoperabilità delle DiGA con altri sistemi, come i sistemi informativi degli studi medici. Anche se alcuni fornitori di DiGA offrono la possibilità di esportare i dati in formato PDF dall’app, ciò non garantisce che queste informazioni siano presentate in modo chiaro e comprensibile per l’equipe di trattamento dei pazienti. Alle DiGA mancano spesso di funzionalità indipendenti dall’indicazione medica, che sono invece fondamentali per l’integrazione nei processi di assistenza sanitaria: ad esempio, la possibilità di gestire liste di farmaci, ordinare medicinali, comunicare facilmente con il team di cura o raccogliere Patient Reported Outcomes (PRO). Queste mancanze fanno sì che le DiGA siano oggi considerate ancora molto come terapie isolate piuttosto che integrate.
D’altra parte, gioca un ruolo anche la limitata accettazione da parte della comunità medica. Si può presumere che sia la scarsa evidenza clinica delle DiGA provvisoriamente approvate, sia le riserve nei confronti delle soluzioni digitali, rappresentino ostacoli alla loro prescrizione. Non bisogna dimenticare nemmeno il tema della remunerazione. I medici devono familiarizzare con le DiGA pertinenti per poter informare i pazienti e fornire supporto quando necessario. Tuttavia, il compenso per una prescrizione iniziale rappresenta solo un incentivo finanziario molto limitato.
Conclusioni per la Svizzera
Francia e alcuni altri paesi si stanno attualmente ispirando alla Germania per quanto riguarda la “remunerazione delle DiGA”. In Svizzera, l’Alleanza per la Trasformazione Digitale nella Sanità sostiene che i sistemi tariffari esistenti sono solo limitatamente idonei per una “remunerazione adeguata del vasto spettro delle nuove applicazioni digitali per la salute”. La maggior parte delle applicazioni digitali non può essere rappresentata dai sistemi tariffari attuali, richiederebbe la creazione di diverse tariffe e il processo è troppo lungo per stare al passo con i cicli di innovazione.
Se desideriamo promuovere l’uso delle innovazioni digitali per il trattamento delle malattie in Svizzera, è quindi il momento di stabilire le basi tariffarie necessarie. Per sfruttare al massimo il potenziale delle DiGA, è fondamentale che l’integrazione delle DiGA nei processi di assistenza venga considerata fin dall’inizio e che la comunità medica venga coinvolta nel processo.